LUTTO

Addio a Rino Tommasi, il papà del grande sport

Addio a Rino Tommasi, il papà del grande sport.

Il padre Virgilio e lo zio Angelo saltavano in lungo e parteciparono elle Olimpiadi. Forse anche per questo lo sport è la stata da subito la religione di Rino Tommasi. Ha raccontato di Boxe e Tennis viaggiando e documentando. E' stato il primo della classe e forse l'ultimo giornalista. Veronese ruvido, ma cortese, amava portare i numeri a supporto di ogni sua tesi. Un mago delle statistiche da meritarsi di essere soprannominato "ComputerRino" dal sommo Clerici che invece nella sua poetica narrazione dimenticava spesso di indicare i risultati e veniva ricambiato con l'appellativo di dottor Divago. Formarono una coppia inedita, irripetibile per talento, affiatamento, competenza e ironia. Dai primi anni '80 ai primi anni 2000 venti stagioni di tennis da ogni angolo del pianeta ad appassionare intere generazioni. Tennis, ma la vera passione di Tommasi era il pugilato. Si inventò il rotocalco "La Grande Boxe" in onda sulle reti Mediaset, una Spoon River di cazzotti, campioni, racconti di prima e seconda mano. Tra i suoi tanti libri val la pena citare "Da Kinshasa a Las Vegas, forse ho visto troppo sport" un testamento sportivo e spirituale che ha pubblicato prima che la malattia gli rovinasse gli ultimi anni di vita. Nel suo personalissimo cartellino ha segnato 13 Olimpiadi, 7 SuperBowl, 149 tornei dello Slam. Timido tifoso del calcio, dell'Hellas Verona, sfegatato del Festival di Sanremo. Scrisse di Alì "L'ultimo Campione". Ultimo prima di lui.

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