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L'addio al calcio di Ronaldo

15 feb 2011
Dalle favelas al tetto del mondo, R9 il distintivo montato sulla schiena e due dentoni da tricheco sui quali ironizzare è stato fin troppo facile. Il fenomeno diventato Gordo e poi solo un ciccione ha detto addio al calcio crudele. “Soffro di ipotiroidismo –ha rivelato piangendo- e se mi curo risulto dopato”. Lacrime che lo liberano e alleggeriscono il fisico “immaradonito” si disse dal vizietto e dai bistecconi con i quali combatteva la Saudade. Ronaldo Luis Nazario De Lima o semplicemente Ronaldo per mondo palla, è stato l’ultimo fuoriclasse degli anni 90 e il primo del nuovo millennio: due Palloni d’Oro, tre Fifa World Player, due Mondiali in ordine sparso, in padella come un fritto misto con le spine, tante. Tre incidenti gravi, una strano caso di epilessia, un rigore negato da Ceccarini, una brutta sconfitta contro la Lazio, molte donne, quattro figli, qualche casa di appuntamento, un incidente imbarazzante in compagnia di un trans, la decisione di farsi sterilizzare. Il Brasile lo ha molto amato, gli ha dedicato samba e carri al carnevale. E alla fine lo ha pure deriso perché nonostante la lipo si allenava e cresceva. Ma in larghezza. Da ora solo singhiozzi. Ronaldo si è tolto la maglia.

Roberto Chiesa

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