Esistono anche gli 0-0 divertenti e di sostanza. Esiste anche una capolista l’Ancona che è più contenta di pareggiare di chi insegue, il Cesena. Perché i bianconeri incerottati e rimediati dalla cintola in giù, hanno comunque fatto la partita e costruito le occasioni migliori per fare il colpaccio. La consapevolezza di essere squadra forte e specie in trasferta alla quale è pressoché impossibile fare gol perché la fase difensiva di Bisoli è qualcosa che si avvicina moltissimo alla perfezione cadetta. Djuric è il primo a marcare l’uomo e insomma tutti si muovono con e senza palla e l’idea di organicità e organizzazione balza subito all’occhio di chi vede 10 minuti di Cesena. Per sognare basta così, per dare corpo al grande sogno manca ancora l’apporto degli attaccanti in fase realizzativa. Bucchi, Djuric, Sinigaglia, Malonga. Più o meno un gol a testa, meno per l’ex Torino che due mesi dopo il suo arrivo è a minuti zero e stimola una considerazione. Non è uno che si formalizza, Bisoli, che si affidi solo al nome. Ieri è entrato in campo Giunchi, catapultato dalla C2 ad una sfida di vertice. Malonga ancora non ha debuttato. Segno che probabilmente, doti tecniche a parte, non fa mentalmente parte del gruppo di ferro. Sabato al Manuzzi il Leffe di Mondonico, altro giro di giostra altri novanta minuti tra sogno e realtà.
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