Flavio Briatore ha vinto la sua battaglia. Secondo il tribunale francese, il procedimento che aveva portato alla squalifica a vita e ad una multa di 1 milione di euro, era irregolare. La Corte di Parigi ha obbligato la Federazione Internazionale, ad informare le squadre di Formula 1 e a rendere pubblica la sentenza della riabilitazione di Flavio Briatore. La vicenda è oramai nota e risale al 28 settembre del 2008, quando a Singapore si correva il primo Gran premio in notturna della storia della Formula 1. Secondo la ricostruzione della FIA, Piquet Junior in testa alla gara, va a sbattere di proposito per favorire il compagno di squadra Alonso, che poi vincerà la gara.
L’anno successivo, dopo il licenziamento per scarso rendimento, il giovane pilota brasiliano accusa proprio Briatore di aver orchestrato il falso incidente. L’Assemblea generale della FIA, dopo la relazione di Max Mosley, decide di rradiare a vita Briatore, impedendogli di mantenere i rapporti con i piloti di cui era manager, tra cui Alonso, Kubica e Webber. Oggi il verdetto, che assolve e reintegrerà Briatore in Formula 1. Il manager piemontese, aveva chiesto un risarcimento danni di 1 milione di euro, ma ne ha ottenuti solo quindicimila. La Federazione Internazionale potrebbe fare ricorso, ma ora che Mosley non c’è più, non è detto che il suo successore Jean Todt, abbia intenzione di proseguire questa battaglia legale.
Palmiro Faetanini
L’anno successivo, dopo il licenziamento per scarso rendimento, il giovane pilota brasiliano accusa proprio Briatore di aver orchestrato il falso incidente. L’Assemblea generale della FIA, dopo la relazione di Max Mosley, decide di rradiare a vita Briatore, impedendogli di mantenere i rapporti con i piloti di cui era manager, tra cui Alonso, Kubica e Webber. Oggi il verdetto, che assolve e reintegrerà Briatore in Formula 1. Il manager piemontese, aveva chiesto un risarcimento danni di 1 milione di euro, ma ne ha ottenuti solo quindicimila. La Federazione Internazionale potrebbe fare ricorso, ma ora che Mosley non c’è più, non è detto che il suo successore Jean Todt, abbia intenzione di proseguire questa battaglia legale.
Palmiro Faetanini
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