Sul punto di diventare grande il Brescia fa due passi indietro. Grande ci diventa l’Ascoli. Ai bianconeri bastano 14 minuti per segnare i due gol che valgono, in attesa delle partite di oggi, il secondo posto assoluto. Fa tutto Antenucci: prima capitalizza uno splendido lancio di Luci, poi quando decide di raddoppiare lo fa sorseggiandosi Bega e Mareco. Il Brescia perde prima la bussola, quindi anche la vetta. I fasti di Piacenza sono un ricordo, ieri sera Cavasin si sarà segnato qualcosa sul tridente. Nel senso che non sempre può funzionare.
A meno che non sei Colantuono. Perchè allenare il Torino è un bell’andare. Una corazzata inarrestabile, quella granata, che pure a Salerno impone la regola del tre. Dodici punti in classifica frutto semplicemente del miglior attacco (11 gol) e della miglior difesa (appena 2 al passivo).
A Salerno la crisi è aperta, solo sconfitte e zero punti, e la panca di Brini incandescente come una graticola. Un tris per il cambio: Di Costanzo e Mandorlini tra i papabili, ma soprattutto Bruno Giordano. Ma l’impegno ravvicinato, la B rigioca martedì sera, fa si che Brini abbia un’altra chance. Tradotto, o vince a Piacenza o fa le valige. Ieri sera il Torino ha passeggiato con disarmante facilità aprendo a due generi di considerazioni. Il primo è che tra le due squadre c’è almeno una categoria di differenza, il secondo è che affrontare il Toro con una difesa altissima e poche idee è il modo migliore per non avere chance.
Roberto Chiesa
A meno che non sei Colantuono. Perchè allenare il Torino è un bell’andare. Una corazzata inarrestabile, quella granata, che pure a Salerno impone la regola del tre. Dodici punti in classifica frutto semplicemente del miglior attacco (11 gol) e della miglior difesa (appena 2 al passivo).
A Salerno la crisi è aperta, solo sconfitte e zero punti, e la panca di Brini incandescente come una graticola. Un tris per il cambio: Di Costanzo e Mandorlini tra i papabili, ma soprattutto Bruno Giordano. Ma l’impegno ravvicinato, la B rigioca martedì sera, fa si che Brini abbia un’altra chance. Tradotto, o vince a Piacenza o fa le valige. Ieri sera il Torino ha passeggiato con disarmante facilità aprendo a due generi di considerazioni. Il primo è che tra le due squadre c’è almeno una categoria di differenza, il secondo è che affrontare il Toro con una difesa altissima e poche idee è il modo migliore per non avere chance.
Roberto Chiesa
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