Ci sono tanti modi per lasciarsi alle spalle un periodo complicato e uno di questi, non il più semplice ma magari il più efficace, è far fuori il n°1 al mondo. È questa la Lorenzo's way: dopo una sola vittoria in 5 tornei, Musetti risorge a Monte Carlo piegando in rimonta Novak Djokovic, incappato in una di quelle giornate non all'altezza del suo immenso talento. Un colpaccio da mettere in curriculum per un Musetti, che ci mette anche la stoccata ai suoi detrattori con quel “Supercoach?” scritto sulla telecamera, dedica a chi invocava un cambio nel suo staff tecnico. Ora il derby con Jannik Sinner, a sua volta vincente 2-1 su Hurkacz: stasera, nel Principato, ci sarà un azzurro in semifinale.
Che non sarà la partita di Djokovic lo si capisce già dal suo doppio fallo iniziale, incipit di un primo set in cui si fa a gara a chi cede più servizi. Strappi, controstrappi e infine l'allungo del serbo, che nel suo turno di battuta sciupa il gioco da chiusura del set ma al giro dopo breakka a sua volta per il 6-4.
Altra partita e copione simile: qui in apertura sono addirittura due i doppi falli di un Djokovic sempre più pasticcione e nervoso e nel prosieguo è di nuovo un piovere di reciproci break. Stavolta però ad aprire le danze è un Musetti efficace nel togliere il ritmo all'avversario e anche mentalmente solido quando, dopo un lungo inseguire, il n°1 ATP gli strappa il servizio per il 4-2. È forse il momento più complicato per l'azzurro, che però restituisce immediatamente il favore e ritrova le redini: controsorpassa, batte – invano – per il pareggio e di nuovo breakka, stavolta senza farsi beffare a sua volta e trovando il 7-5 che vale il terzo.
Nel quale entra in gioco pure la pioggia, che sull'1-1 costringe i duellanti a 59' di attesa che cambiano i connotati alla sfida. Non che lo spettacolo salga di livello, adesso però entrambi blindano il servizio, almeno fino al 7° gioco: i pasticci di Djokovic danno fiducia e tre punti in fila a Musetti, che alla seconda palla break capitalizza e allunga. Sarà l'acuto decisivo: altri due giri e l'azzurro serve per la vittoria, si guadagna – e sciupa – due match point e si va ai vantaggi, dove la roulette degli errori condanna Nole. Musetti ha altre due palle da successo, la seconda è quella buona e lascia il tunnel con in mano lo scalpo al primo del mondo.