L'emergenza infortuni non ferma Avellino che firma un'impresa di importanza capitale. Batte Milano e l'avvicina in classifica e questo nonostante Cusin ai box con una mano fratturata e Ragland in campo con le infiltrazioni a rendere sopportabile l'infiammazione alla spalla sinistro. Avellino vince con la squadra e con il cuore portando ben 4 uomini in doppia cifra e l'impressione è che dall'altra parte Milano paghi una settimana europea finalmente intensa. Fin dalle prime battute in campo c'è una lucidità diversa. Avellino sceglie i tiri molto bene e difende con buona pressione sulla palla per limitare il mismatch fisico in favore di Milano. Eccellente in questo senso in casa irpina il lavoro di Fesenko e Zerini. La quarta partita in otto giorno lascia Milano senza benzina e la testa pesante. I 15 punti di distacco presi al primo quarto di fatto non lasciano scampo alla capolista. Avellino parte fortissimo, Leunen e Ragland ricacciano indietro i due unici timidi tentativi di rientro per Milano che arriva al massimo a -5. Qui, al momento di stringere, Armani si trova con le gambe vuote e la testa confusa. Quello che farà dire a Repesa di non essere preoccupato per la sconfitta, ma per l'atteggiamento. Una sorta di appagamento dopo le due buone partite in Eurolega, una specie di partitella di scarico contro una squadra che invece era terza in classifica e ora ha agganciato Venezia sul secondo gradino.
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