Il derby del posticipo posticipato è griffato Kruno Simon: il croato dell'Olimpia Milano marchia l'incontro nel momento decisivo, matando una Cantù rigenerata dalla cura Bolshakov e reduce da quattro vittorie nelle ultime cinque. I primi due quarti – molto equilibrato – sorridono ai brianzoli, che scoprono Pat Calathes. L'esordio è di quelli importanti: 19 punti e 8 rimbalzi, che non basteranno comunque per vincere.
La Forst scricchiola sulle triple di Milano, che chiude col 50% dall'arco; Simon è il migliore e piazza quattro triple su cinque tentativi, per uno score totale di 26 punti e pure 9 rimbalzi. L'allungo decisivo a metà terzo quarto, col parziale di 15-4 chiuso da Dragic su assist di Cinciarini.
Cantù non riesce ad organizzarsi per tempo e sbaglia più di una soluzione dall'arco con Alex Acker, permettendo a Milano di volare fino al +14 di fine terzo quarto.
L'Olimpia è poi brava a tenere chiuso ogni spiraglio alla rimonta della Forst, che si arrampica fino al -6 coi 4 consecutivi di Dowdell, ma nulla più. Finisce 85-79: segnali di risveglio da parte di Milano, la china è però ancora lunga da risalire.
LP
La Forst scricchiola sulle triple di Milano, che chiude col 50% dall'arco; Simon è il migliore e piazza quattro triple su cinque tentativi, per uno score totale di 26 punti e pure 9 rimbalzi. L'allungo decisivo a metà terzo quarto, col parziale di 15-4 chiuso da Dragic su assist di Cinciarini.
Cantù non riesce ad organizzarsi per tempo e sbaglia più di una soluzione dall'arco con Alex Acker, permettendo a Milano di volare fino al +14 di fine terzo quarto.
L'Olimpia è poi brava a tenere chiuso ogni spiraglio alla rimonta della Forst, che si arrampica fino al -6 coi 4 consecutivi di Dowdell, ma nulla più. Finisce 85-79: segnali di risveglio da parte di Milano, la china è però ancora lunga da risalire.
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