Di stupire, Brescia, non finisce mai. Di questa neopromossa delle meraviglie muore anche Avellino, fermata nell'anticipo delle 12 dopo una partita combattuta e bellissima. Landry è il mattatore di un match deciso poi da Luca Vitale in campo con 4 falli per quasi tutto il secondo tempo e capace a 32 secondi dalla sirena di realizzare il canestro della vittoria. Ruggisce la Leonessa, più del lupo irpino che pure presenta Logan in quintetto. Debutto da rivedere per lui. A Sacripanti non bastano Ragland e Randolph, nemmeno il solito solido Fesenko che con 11 rimbalzi e 7 falli subiti porta concretezza e palle pesanti a casa. E' lui a costringere Diana a mettersi a zona con l'idea poi rivelatasi felice di limitare l'impatto del suo peso nel pitturato. Dopo il primo tempo, chiuso con gli ospiti avanti di 2 sul 45-47, La Germani strappa grazie ad un parziale di 11-2 che ribalta prospettive ed inerzia. Avellino però è bene in campo e con Logan e Randolph resta sempre a contatto, sotto si ma al massimo di un paio di possessi. Si arriva punto a punto fino all'ultimo minuto. Sull'86-85 Logan perde una palla da suicidio e l'indemoniato Vitali prima sbaglia da 3, poi prende il rimbalzo d'attacco e realizza il +3. La nuova palla persa condanna Avellino, costretta poi al fallo e condannata definitivamente da Vitale dalla lunetta. Protagonisti assoluti del 91-87 sono Landry con 26 punti e Vitali con 14, ma segnati nei momenti decisivi. Sacripanti è tutto nei tre: Randolph 25, Raglanda 21, Fesenko 16. Manca il resto.
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