Basket: Trento in finale, Venezia quasi
Gara5 si decide nel terzo quarto, quello che proietta Trento sul 79-58 con 10' da giocare, nei quali Milano – travolta da Shields e Sutton – non rialza più la testa. Non bastano i 25 punti di Sanders, stratosferica la prestazione di Sutton che ne mette 26 con anche 6 rimbalzi e 4 assist.
L'Olimpia fatica in attacco, andando in lunetta appena 12 volte contro le 35 di Trento, tirando peraltro con percentuali scarse. Discorso diverso per la Dolomiti Energia che realizza col 70% da due.
Col 102-82 del Forum finisce l'era Repesa, che discute la rescissione: necessario trovare l'accordo sull'ultimo anno di contratto; col croato saluteranno anche gli americani Hickman, Sanders e McLean, mentre si ragiona sulla permanenza di Macvan e Kalnietis, così come resta un interrogativo il futuro di Alessandro Gentile: l'ex capitano rientrerà dal presto e dal 1 luglio sarà a Milano. Confermato il blocco italiano composto da Abass, Fontecchio, Cinciarini, Cerella e Pascolo, così come Simon – legato all'Olimpia fino al 2018. Oggetto di riflessione la permanenza di Tarczewski e Dragic, già in Cina Raduljica. Per la panchina il ventaglio di possibilità svaria dai sogni Blatt e Laso, alla soluzione interna rappresentata da Cancellieri, passando da Joan Plaza e Simone Pianigiani, quest'ultimo gradito al presidente Proli.
Tornando al parquet, Trento si troverà davanti una tra Avellino e Venezia, coi lagunari capaci di mettere le mani su gara5 imponendosi per 78-66, garantendosi due match point con l'eventuale gara7 da giocare davanti al proprio pubblico.
La sfida si decide nel secondo quarto, dove il parziale di 16-1 spacca l'incontro: mezza run è opera di Esteban Batista, che chiuderà in doppia doppia con 18 punti e 10 rimbalzi.
Perfetta la gestione del vantaggio, con Avellino a rifarsi sotto in avvio di quarto quarto con la tripla del -7 di Marques Green, entrato nella cerchia ristretta degli assistman capaci di almeno 200 passaggi decisivi nei play-off: è il quarto di sempre.
Non basterà, perché Avellino va incontro ad una serataccia in attacco, dove perde 16 palloni e si scontra contro una grandissima difesa orogranata che nel secondo quarto gli concede la miseria di 8 tiri.
Venezia festeggia e sogna in grande: domani sera al PalaDelMauro la prima opportunità di avvicinare la storia.
LP