Sembrava un black out, una serata storta. E invece Milano si complica maledettamente la vita perchè adesso è sotto 2-1 e dovrà inventarsi la rimonta. Non che non abbia le qualità per farlo, ma l'atteggiamento continua a lasciare più di una perplessità anche a Repesa stesso che ieri sera si è lasciato sfuggire un "inspiegabile". La Reyer si gode il sorpasso e si chiede se magari è pure nata una stella.Quella di Stefano Tonut, altro figlio d'arte con mezzi adeguati a rinverdire la tradizione cestistica di famiglia. Un impatto sulla partita strepitoso, tanto ridurre Gentile a semplice comparsa. Alla fine della fiera il solo McLean è all'altezza della situazione e il resto è un misto di nervosismo e facce arrese. Venezia gioca per contro un primo tempo stellare che fa morti e feriti dalla parte di là e inchioda il cronometro all'intervallo sul 48-31. E' una specie di monologo, la grande favorita Milano è un pallido sparring partner e mentre Repesa cambia e ricambia, ma soprattutto rimescola ingredienti senza una salsa che li tenga insieme. Quando nella ripresa l'Olimpia prova a organizzare una parvenza di squadra viene ricacciata indietro da Jeremy Pargo. Dicevano Venezia fosse solo lui, poi soprattutto lui, adesso anche lui. La Reyer sogna una finale scudetto impensabile a metà stagione quando De Raffaele ha raccolto il testimone di Recalcati. Di Milano temeva intensità, talento e fisicità. E con le stesse armi l'ha abbattuta.
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