Viterbese, Varese, Paternò, Brindisi, Isernia, L’Aquila, Palmese. Queste 7 società non hanno presentato entro il termine ultimo utile, la mezzanotte di ieri, la richiesta di iscrizione ai campionati di competenza e di fatto da oggi non esistono più. E’ la legge dello sport che premia chi fa le cose per bene e premia anche chi magari qualche errore sulla coscienza ce l’ha, ma è in regola con bilanci e pagamenti. Una politica di rigore che premierà per il secondo anno consecutivo il Bellaria. La società del presidente Lucci infatti era inserita al sesto posto assoluto tra le aventi diritto al ripescaggio e dunque sarà richiamata a disputare la serie C2. Si spera anche a Imola. I rossoblu sono all’ottavo posto, basta quindi che la Covisoc nella riunione del 12 luglio contesti qualche altra irregolarità e per l’Imolese sarebbe C2 a tavolino. Rischiano in tre. Taranto per carenza di garanzie fidejussorie, Vis Pesaro e Meda per documentazione irregolare. Il posto della Viterbese in C1 spetta al Prato, molto complicato il discorso San Marino. Pavia, Alto Adige, Gualdo, Valenzana sono davanti ai Titani. O succede il finimondo o conviene pensare definitivamente alla quella C2 che la società sta da tempo realisticamente progettando.
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