Il tentativo di salvataggio è scattato. Sabatini chiede alle banche 3 milioni di euro per pagare gli stipendi, offrendo in garanzia la Virtus basket, valore 10 milioni di euro. Ma il patron della Virtus vuole vedere i conti della Società, quelli che Gianni Consorte ritenne opportuno non mostrare e che Carmine Longo, uomo di fiducia di Porcedda, gli aveva scritto sul menù di un noto ristorante cittadino. Veri? Falsi? Solo le carte ufficiali possono testimoniarlo. Nel frattempo i giocatori aspettano. Dopo la partita col Chievo, se nulla sarà cambiato, tutti i giorni saranno buoni per spedire le richieste di messa in mora. Nella stagione in corso non hanno incassato il becco di un euro e i più giovani traggono sostegno dal conto corrente di chi, come Di Vaio, un gruzzolo se lo sono già messo da parte. Il patto di spogliatoio prevede che tutte le richieste di messa in mora vengano annullate nel caso in cui prima dei 20 giorni previsti, il Bologna finisca nelle mani di chi può offrire garanzie. Guardano con fiducia a Sabatini ma se fosse un certo Porcedda, l’unico al momento che può mostrare i conti, a sposare le tesi del patron Virtus, per la squadra il progetto di rilancio avrebbe credibilità zero.
Piero Arcide
Piero Arcide
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