Alta tensione a Casteldebole dove i tifosi rossoblu hanno contestato il presidente Porcedda. La scadenza era fissata per il 15 novembre, ma anche nei giorni successivi, nessuno dei tesserati del Bologna ha ricevuto il tanto atteso bonifico bancario. Il presidente Sergio Porcedda ha cercato di spiegare i motivi delle difficoltà, derivate a suo dire da un errore bancario e avrebbe denunciato alcuni funzionari di un istituto di credito. Un esposto con il quale il presidente del Bologna, vorrebbe dimostrare che l’eventuale truffa ai suoi danni, avrebbe impedito il regolare pagamento nei termini fissati dalla Federcalcio. Intanto però la situazione sta precipitando. Nella mattinata è scoppiata la rabbia dei tifosi, che al centro tecnico di Casteldebole hanno contestato duramente il presidente rossoblu, invitandolo a non mettere più piede al Dall’Ara e costretto a uscire sotto la scorta di due macchine della Digos. Il tutto cominciò il 21 giugno, quando l’ex presidente Menarini annuncia la cessione dell’ottanta per cento delle quote societarie a Sergio Porcedda. Le prime difficoltà con le fidejussioni degli acquisti di Ekdal, Rubin e Garics che arrivano solo nell’immediata vigilia della prima giornata di campionato. Il 18 settembre non è pagata l’Irpef sulle mensilità di maggio e giugno, circa tre milioni di euro, ma arriva un mese di proroga. Il 21 ottobre il tribunale di Bologna emette lo sfratto dal centro sportivo di Casteldebole, ci sono da pagare nove milioni e mezzo di affitto. Lunedì sono state respinte le garanzie per il pagamento delle mensilità di luglio, agosto e settembre, la cifra si aggira sui sei milioni e mezzo di euro e nei prossimi quindici giorni, arriverà un altro deferimento. Tradotto, i pagamenti non esistono e la penalizzazione di tre punti in classifica sarà inevitabile, ma questo sembra solo l’inizio di una crisi finanziaria che potrebbe avere ripercussioni difficilmente sostenibili per la società rossoblu.
Palmiro Faetanini
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