Chi ha costruito il film del campionato aveva pensato proprio a tutto: San Marino-Grosseto doveva essere qualcosa di più di un gran finale. Doveva essere la domenica del trionfo e dello scorno, del Paradiso o del “Prego, ripassi dopo i play off”. Se la storia invece snobberà San Marino-Grosseto è solo per colpa del San Marino dominatore dell’inverno e inciampato prematuramente sulla prime margherite. Una specie di amichevole e nulla più, con i toscani già in C1 e reduci da 7 giorni di sacrosanti bagordi. Dopo due mesi da dimenticare, Morgia mischia le carte: rischiare qualcosa sarebbe il massimo del masochismo. A questo punto anche una corsa risparmiato potrebbe essere decisiva. E intanto l’infermeria è piena. Tra pali è certo il forfait di Mandrelli e una tendinite mette a rischio il debutto in campionato di Montanari: nel caso spazio e batticuore per il giovane Merola. In difesa si rivede capitan Battisti, mentre il malanno che affligge Lugnan è relativo e comunque domabile con un’infiltrazione. Dunque sarà lui ad affiancare Maniero, con Pietranera che si riaffaccia in panchina. Tra le riserve, ed è la prima volta, anche il giovane argentino Gatti. La domenica di rimpianti è anche l’ultima nella quale vincere o perdere è esattamente la stessa cosa. E visto che per le cose che contano davvero bisognerà aspettare il Gualdo, tanto vale ingannare l’attesa con 3 punti.
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