Se ci fossero due campionati diversi il San Marino lotterebbe per due obiettivi diametralmente opposti. Il campionato all’Olimpico: i Titani hanno 32 punti e sarebbero ancora totalmente in gioco per guadagnare la C1, senza passare dalla lotteria play off. Il divario dalla Reggiana, in testa anche in questo torneo virtuale, è di soli tre punti.
Il campionato lontano dall’Olimpico: piena lotta salvezza. I 13 punti fino a qui racimolati costringerebbero i titani ad un finale di campionato con l’acqua alla gola.
Sette giornate al termine; tre di queste il San Marino le giocherà in casa e quattro in trasferta. Si comincia domenica, sul campo di una delle formazioni più in forma del momento: il Giulianova. Nel girone di ritorno gli abruzzesi hanno perso una sola volta, a Bellaria. Sul loro terreno l’ultima sconfitta risale addirittura al 28 ottobre scorso. Questo significa che se il San Marino vuole porre fine all’emorragia da trasferta: quattro sconfitte consecutive, dovrà compiere un impresa.
Inoltre la sfida arriverà dopo la semifinale di Coppa Italia di mercoledì: le statistiche dicono che i biancoazzurri hanno sempre faticato enormemente in seguito alle sfide settimanali, lo ha ricordato anche Tony Carruezzo nel dopo partita.
Sottolineiamo che ogni partita fa storia a se. Probabilmente senza la stoccata da attaccante vero di Carruezzo appena entrato, saremmo qui a celebrare una mini crisi della formazione di Tazzioli: non più brillante come un tempo, nemmeno all’Olimpico. Il Castelnuovo ha mostrato una grande organizzazione di gioco che ha imbrigliato il San Marino, che ha goduto anche del regalo del direttore di gara. Vedendolo e rivedendolo, infatti, quel pallone crossato da Edo Micchi, non sembra uscito dal campo e sarebbe stato un pareggio più che meritato.
Il campionato lontano dall’Olimpico: piena lotta salvezza. I 13 punti fino a qui racimolati costringerebbero i titani ad un finale di campionato con l’acqua alla gola.
Sette giornate al termine; tre di queste il San Marino le giocherà in casa e quattro in trasferta. Si comincia domenica, sul campo di una delle formazioni più in forma del momento: il Giulianova. Nel girone di ritorno gli abruzzesi hanno perso una sola volta, a Bellaria. Sul loro terreno l’ultima sconfitta risale addirittura al 28 ottobre scorso. Questo significa che se il San Marino vuole porre fine all’emorragia da trasferta: quattro sconfitte consecutive, dovrà compiere un impresa.
Inoltre la sfida arriverà dopo la semifinale di Coppa Italia di mercoledì: le statistiche dicono che i biancoazzurri hanno sempre faticato enormemente in seguito alle sfide settimanali, lo ha ricordato anche Tony Carruezzo nel dopo partita.
Sottolineiamo che ogni partita fa storia a se. Probabilmente senza la stoccata da attaccante vero di Carruezzo appena entrato, saremmo qui a celebrare una mini crisi della formazione di Tazzioli: non più brillante come un tempo, nemmeno all’Olimpico. Il Castelnuovo ha mostrato una grande organizzazione di gioco che ha imbrigliato il San Marino, che ha goduto anche del regalo del direttore di gara. Vedendolo e rivedendolo, infatti, quel pallone crossato da Edo Micchi, non sembra uscito dal campo e sarebbe stato un pareggio più che meritato.
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