Il caos è totale dopo il nulla di fatto di Milano dove la lega di serie C ha rinviato ogni decisione, la palla passa a Roma dove giovedì mattina ore 11 in via Gregorio Settimo presso la sede del fondo di garanzia dei giocatori, il presidente Mario Macalli incontrerà i dirigenti delle 93 squadre di C1 e C2 per decidere sul prossimo futuro dei campionati. Como – Ancona e Viterbese sono le 3 squadre che attualmente non hanno casa, ma se lombardi e laziali sono ormai ufficialmente ripescate, per i marchigiani non ci sono ancora comunicazioni da parte della lega, anche se appare ormai certa la collocazione in C2. La protesta dei club è dietro l’angolo, secondo il direttore generale del Ravenna Giorgio Buffone domenica non si giocherà. “Ovviamente aggiunge, ci allineeremo alle decisioni che verranno prese ma la sensazione è che la seconda giornata di campionato sarà rinviata”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il direttore sportivo del Forlì Oberdan Melini. “Servono regole certe - dichiara - quelle che Macalli aveva garantito prima della partenza di questo campionato. Se - rivela - come si paventa, la decisione dovesse essere quella di un girone B della C2 a 20 squadre cercheremo di ottenere una sorta di risarcimento, domenica – sottolinea – credo sia molto difficile scendere in campo”. Stessi concetti ribaditi anche dal Presidente del Bellaria Luigi Lucci, secondo il quale si sta andando verso il blocco dei campionati. “E prosegue, il Bellaria ha beneficiato di questi ripescaggi ma i tempi erano ben diversi, non si può rifare un campionato già in corso, comunque ci allineeremo alle decisioni che verranno prese, non possiamo fare altro”. Il San Marino calcio sarà presente a Roma con il direttore sportivo Alfio Pelliccioni, la società fa sapere che domenica o si va a Forlì o si resta a casa. Non c’è tempo nel caso il calendario cambiasse di organizzare nessun’altra trasferta. “La nostra sensazione ribadiscono i dirigenti della società biancoazzurra è che si voglia far correggere gli errori della lega, ai club, questo è inaccettabile”. Molto più morbida la posizione dei dirigenti del Rimini Calcio, l’unico girone infatti che non dovrebbe subire variazioni è quello della società biancorossa che con ogni probabilità rimarrà a 18 squadre. “Questo non significa che non ci allineeremo alla protesta se protesta sarà”.
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