Calcio: tifoserie in fermento per il derby Rimini-Cesena
Venti chilometri dividono due realtà che si guardano di sbieco. Due storie differenti, due economie distinte. Tanto che se Rimini-Cesena si chiama derby è solo perché in Romagna un derby vero non c’è. C’è il campanile, la rivalità, la convinzione diffusa di saper fare le cose un po’ meglio del vicino. Di erba più o meno verde nessuno ne vuol parlare. Bisogna battere il Cesena per rendere irreversibile la crisi, bisogna battere il Rimini per tagliarlo fuori dal giro che conta. Derby in questo senso. Non ci sono grandi numeri all’orizzonte. La contestazione in casa Cesena terrà i tifosi lontano del Neri. Dei 2000 tagliandi messi a disposizione degli ospiti, si prevede ne andranno venduti la metà. Ad oggi ne sono stati staccati circa 700. Il colpo di Mantova ha invece risvegliato passioni e pruriti tra i riminesi. Che hanno giustamente deciso che è ancora troppo presto per definire di transizione la stagione in corso. Agli oltre 3000 abbonati si aggiungono gli occasionali, già più di 1.400. Sarà un derby per 6-7000 spettatori. Ognuno dei quali ha già in testa modi e maniere per poterlo vincere.
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy