Erano le 5 della sera, quelle che ormai il San Marino ha strappato a Garcia Lorca e al suo Toro gigantesco. Erano le cinque al massimo qualcosa di meno quando Tiziano Mottola si è inventato il gol del 2-1, il gol della vittoria a tempo scaduto come contro il Teramo, come a Carrara. E’ così grazie al San Marino nemmeno Renato Cesarini ha più la sua zona. Adesso è quella del Tazzio risalito al quarto posto e bello saldo nell’elite del campionato. Tra prospettive interessanti inquinate solo dal vizietto del gol subito tutte le domeniche, spesso regalato, come un balzello che altera gli utili e rendere difficilissimo quello che potrebbe invece essere semplicemente rognoso. Pregi molti e qualche difetto di una squadra nata per proporre più che per arginare. Il cammino è soddisfacente soprattutto perché i margini di miglioramento ci sono ancora. E perché tutto questo esagerare di gol fatti e subiti si è concretizzato senza Carruezzo, quell’antico bomber deputato al salto di qualità fino ad ora limitato dagli acciacchi. Riacquistasse in fretta la salute ci sarebbe da divertirsi. Anche più di così.
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