Calcioscommesse. Scattata la seconda serie di arresti, Doni tenta la fuga: preso

Calcioscommesse. Scattata la seconda serie di arresti, Doni tenta la fuga: preso.

L’operazione coordinata dalla Procura di Cremona, ha portato in carcere 17 persone, tra le quali Cristiano Doni. L’ex capitano dell’Atalanta, avrebbe tentato la fuga quando i poliziotti sono andati ad arrestarlo. Per lui e per altri 4 giocatori, tra i quali Luigi Sartor, ex di Parma e Inter, considerato l’intermediario di Beppe Signori nella gestione dei soldi delle scommesse, il gip Guido Salvini ha disposto il divieto di colloquio con i legali per 5 giorni. Doni è stato arrestato per inquinamento delle prove, avrebbe tra l’altro saldato la parcella dell’avvocato di Nicola Santoni, preparatore del Ravenna coinvolto nell’inchiesta, per ottenere il silenzio dello stesso Santoni. Doni si avvaleva di una scheda telefonica intestata ad un rumeno. Coinvolto nella combine Antonio Benfenati, gestore di uno stabilimento balneare a Cervia. Tutto è scattato dal tentativo di falsare un risultato della partita di Coppa Italia, Cesena-Gubbio del 30 novembre scorso. Alessandro Zamperini, altro giocatore arrestato, aveva offerto 200mila euro ad un tesserato umbro, somma da dividere con altri quattro compagni. La denuncia di un tentativo di combine da parte di un altro giocatore ugubino, ha dato via alle indagini che portano gli inquirenti fino a Singapore, da dove l’organizzazione gestiva i suoi affari. Il procuratore De Martino ha raccontato che venivano investiti dai 500 a 1,5 milioni di euro a partita. Definite molto interessanti dagli inquirenti le gare di serie A della scorsa stagione, Bari-Brescia, Brescia-Lecce e Napoli-Sampdoria. Su queste, è stato accertato, transitavano scommesse con somme di qualche milione di euro. Nel video le reazioni alla vicenda di Maurizio Beretta (Presidente Lega Calcio) e Giancarlo Abete Presidente Figc)

Piero Arcide

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