Caserta gela l'Arena e vince allo spasimo dopo 5 sconfitte consecutive. Per Pesaro è un k.o. gravissimo che la relega a soli 2 punti dall'ultimo posto. Finisce con un po' di bagarre, con Paolini che non ci sta e contesta, ma sempre con il feel rouge del campionato. Quello di una squadra che produce anche buona pallacanestro, ma che non ha quello che gli americani chiamano il killer istinct, la licenza di uccidere in sostanza. O semplicemente di chiudere le partite. E' una lotta senza esclusione di colpi fin dai primi palloni, Caserta impatta meglio, ma Pesaro difende bene insomma il primo periodo si chiude sul 16-18 per gli ospiti e comunque situazione ancora tutta in divenire. Intentistà, errori, palle vaganti: la posta in palio è altissima e anche nel secondo quarto il match non decolla e le squadre all'intervallo lungo restano a contatto sul 32-35. Il break di Pesaro in apertura di terzo parziale con 8-0 è un primo importante scrollone, che una squadra in striscia negativa come Caserta potrebbe anche accusare. Ma il cambio di scenari carica i campani che rientrano in pochi minuti per agganciare la Consultinvest al 30' sul 51 pari. Sarà il quarto periodo a decidere per lo meno la partita, ma forse mezzo campionato. Errori e giocate continuano a tenere ancorate le due squadre e dunque l'arrivo in volata a questo punto è quasi naturale. E nella bagarre finale, Downs appoggia al tabellone il 71-72 della gloria, perchè di là Daye costruisce in fretta e furia un tiro ma non prende nemmeno il ferro mentre suona una drammatica sirena.
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