Il Cesena riprende il Toro per le corna e fornisce anche agli scettici più inguaribili tutte le garanzie necessarie. I bianconeri lassù non sono un caso e nemmeno una stellina destinata a brillare per qualche notte appena. Organizzata e tonica la Romagna schiaccia per un tempo almeno un Torino superficiale e un po’ lezioso. Gli episodi sono tutti da una parte compreso un gol di Giaccherini che solo il replay chiarisce essere in fuorigioco. Dietro Volta non sbaglia un pallone, il centrocampo cuce e attenzione a Malonga perché con Djuric ai box (ne avrà fino a gennaio) e Bucchi cagionevole di salute, questo francesino un po’ anarchico e indisciplinato potrà tornare utile. La doppia punta con la quale Colantuono prova a scardinare la difesa avversaria non punge. Bianchi è controllato da un Volta perfetto, Vantaggiato è involuto e irriconoscibile e in pratica si marca da solo. Così la differenza rischia di farla chi non c’è. Ad esempio Francesco Antonioli. Perché tutti hanno pensato a lui quando Leon ha calciato quasi da casa sua e nessuno l’ha toccata, compreso Tardioli, né troppo fortunato, né troppo sveglio. L’arbitro chiarisce che si tratta di punizione diretta e la frittata è fatta. Troppo per i 18.000 del Manuzzi e troppo per il Cesena che merita almeno il pari. Ed eccolo: pantofola di Lauro e guizzo di Malonga. Da non credere e in fondo l’ 1-1 va ancora meglio al Toro.
Roberto Chiesa
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