Che strana storia il Toro in serie B. E che strana storia che arrivi a Cesena di rincorsa, dietro i bianconeri che quest’anno le hanno suonate a mezzo mondo. Cesena-Torino è un anticipo da piani alti, con i castorizzati in volo e i granata costretti a prendere il numero di targa. Tre punte per tre punti e play off nel cassetto. Con la vittoria non sfuggirebbero più. Oltre 10.000 persone attese al Manuzzi, che si veste a festa come nei giorni migliori. Contro il cuore Toro, serve un Cesena d’oro che Castori ipotizza (tranne colpi di scena finali) essere lo stesso di Crotone. E quindi il 'Papa Nero' in mancina, Bernacci puntero, e Ferreira Pinto di là. Bella notizia: dopo oltre due mesi si rivede Ciaramitaro, l’ex e futuro palermitano parte dalla panca; Pestrin, Rossetti e Salvetti in mediana. Turci dietro a tutti, Biserni, Rea, Ficagna, Morabito. Di là c’è il Toro che, punti a parte, è sempre il Toro. Squalificato Muzzi, De Biasi rilancia il greco Vryzas fisicaccio un po’ intristito a fianco del capolavoro di gennaio: Elvis Abbruscato. Centrocampo di lusso con l’antico Gallo, gli arrembanti Music e Lazetic, poi dietro però ci sono Taibi e Orfei che il liscione ce l’hanno sempre in canna e tocca spesso a Melara e Nicola rimediare i danni. Un Toro seppur inespresso è sempre un pezzo di storia del calcio, ma in fondo riscrivere storie già scritte è stato da sempre il bello di questo sport.
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