Ficcadenti chiede continuità e in un certo senso meglio di così si muore. Un punto nelle ultime cinque giornate sono quanto di più continuo passa il convento. E questa volta per un tempo si vede un bel Cesena che avrebbe meritato largamente il punto. Dopo l’intervallo invece, bianconeri in vita grazie al solito monumentale Antonioli. Jimemez titolare è il segno che la salvezza potrebbe passare dal suo talento e pochissimo altro. Il cileno c’è dietro la linea di Bogdani: non è un esterno ma si arrangia alla grande. Passa il Chievo, con il Cesena che perde palla in fase di uscita e Cesar che incorna a due passi da Antonioli. La reazione dei romagnoli è apprezzabile come Sorrentino, ottimo su Giaccherini. Un minuto dopo Jimenez sceglie la forza ma il pari è strameritato e nell’aria. Jimenez lasciato solo dall’angolo, il suo tiro cross trova il tacco assassino di Guana.
Dopo l’intervallo bianconeri troppo bassi: Antonioli meraviglioso su Cesar al pronti via, ma le ripartenze non ci sono più e Ficcadenti ritarda troppo i cambi di una squadra che ha drammaticamente perso campo. Ancora Antonioli su Pellissier, il Cesena resta anche in 10 per il doppio giallo a Von Bergen. La paura fa 90, anzi 91. Con Lauro a rinforzare la diga, il muro salta in pieno recupero. Una mischia fatale come a Udine. Di quelle cose provate a porte chiuse per intenderci, ma poi resta un pugno di mosche in mano. Il tecnico ufficialmente non rischia. La parola d’ordine resta continuità, quindi la strada è giusta.
Roberto Chiesa
Dopo l’intervallo bianconeri troppo bassi: Antonioli meraviglioso su Cesar al pronti via, ma le ripartenze non ci sono più e Ficcadenti ritarda troppo i cambi di una squadra che ha drammaticamente perso campo. Ancora Antonioli su Pellissier, il Cesena resta anche in 10 per il doppio giallo a Von Bergen. La paura fa 90, anzi 91. Con Lauro a rinforzare la diga, il muro salta in pieno recupero. Una mischia fatale come a Udine. Di quelle cose provate a porte chiuse per intenderci, ma poi resta un pugno di mosche in mano. Il tecnico ufficialmente non rischia. La parola d’ordine resta continuità, quindi la strada è giusta.
Roberto Chiesa
Riproduzione riservata ©