Possibile svolta nel caso di Lance Armstrong. Il 7 volte vincitore del Tour, privato dei suoi successi e radiato per doping dopo essere stato messo sotto inchiesta dall'Usada, avrebbe deciso di confessare per potersi rifare una vita sportiva nel triathlon. Lo scrive il giornale 'New York Times' sulla sua edizione online, ricordando che finora il 41enne ex ciclista ha sempre negato di aver fatto uso di sostanze dopanti. Armstrong, a cui non è stato tolto il titolo di campione del mondo perché ottenuto prima del 1998 (anno a partire dal quale i suoi risultati sono stati cancellati), aveva cominciato a dedicarsi con grande impegno al triathlon arrivando anche a partecipare all'Ironman. Poi però da giugno, ovvero da quando é stato messo sotto inchiesta dall'agenzia statunitense dell'antidoping, non ha più potuto prendere alle gare, anche perché, nel frattempo, stavano venendo fuori le confessioni dei suoi ex compagni di squadra. Ora il texano starebbe considerando la possibilità di ammettere pubblicamente l'uso di sostanze proibite e il ricorso al doping ematico durante la sua carriera di ciclista. Il suo legale, Tim Herman, smentisce, ma Armstrong, sempre secondo il 'NY Times', ci starebbe pensando anche per non creare ulteriori danni alla Livestrong Foundation, la Fondazione creata dall'ex ciclista dopo che nel 1997 riuscì a sconfiggere il cancro e impegnata da 15 anni nella lotta contro la malattia. Se confessasse potrebbe anche avere uno sconto di pena, ma ciò gli causerebbe probabilmente ulteriori problemi con le cause civili che ha in corso con alcuni suoi ex sponsor. Ma troppo forte sarebbe la voglia di tornare in qualche modo all'agonismo sportivo, e quindi anche di confessare.
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