Anche quest'anno il Tour parlerà inglese, ma non quello con cadenza keniana che eravamo abituati a sentire nelle ultime quattro edizioni: stavolta a trionfare è il gallese di Cardiff Geraint Thomas che, a meno di clamorosi colpi di scena nella passerella degli Champs Elysèes di domani sarà il vincitore della Grand Boucle per la prima volta in carriera. La cronometro di oggi, che già in sede di presentazione era stata segnata dagli uomini di classifica con il cerchietto rosso, è servita sì a mescolare le carte, ma non per quel che riguarda la maglia gialla, che riamne sulle spalle del ciclista della Sky. La tappa di oggi, 31 chilometri contro il tempo con arrivo a Espelette, l'ha vinta Dumoulin, che ha concluso davanti a Froome per un solo secondo. L'olandese domani a Parigi salirà sul secondo gradino del podio, stesso piazzamento conquistato al Giro. Un’impresa. Ma chissà se in cuor suo Dumoulin è davvero contento di questa accoppiata o se avrebbe preferito vincerne uno, tra Giro e Tour, e fare peggio nell’altro. L'impresa l'ha fatta anche Chris Froome che grazie al piazzamento odierno ha buttato giù dal podio Roglic e domani brinderà con lo champagne assieme a Thomas e Dumoulin. In un certo senso, vince anche lui visto che lo hanno coperto di insulti dal primo all'ultimo chilometro, tirandogli addosso di tutto. Tornando a Thomas, si tratta della prima vittoria in un grande giro per il pistard britannico, e che pistard, con 2 medaglie d'oro olimpiche e tre mondiali.
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