CIPS: Congresso Mondiale a San Marino
Dopo una giornata intera dedicata alle assemblee delle Confederazioni Internazionali, il sabato è stato dell'Assemblea Generale della CIPS. Che oltre alle ventilate e, non fraintendiamo, legittime discussioni filo-ambientali a riguardo di salvaguardia e conservazione dell'ambiente naturale nonché della fauna ittica, ha avuto la sua bella gatta da pelare parlando di Kosovo.
La Federazione Sportiva kosovara da tempo chiede l'inclusione nella CIPS in qualità di membro a pieno titolo, dopo la trafila da membro postulante. Ma ad entrare in gioco è ora la questione politica: secondo lo Statuto CIPS (art. 4.6) è condizione necessaria e sufficiente per entrare a far parte del circolo della Confederazione Internazionale l'essere rappresentanti di uno stato riconosciuto dall'ONU. Il Kosovo, ancora, non può vantare tale riconoscimento. E nonostante la quasi totalità dell'assemblea a schierarsi per la causa kosovara, il verdetto non avrebbe avuto valore. Da Ugo Claudio Matteoli, Presidente della Federazione Internazionale Pesca Sportiva in acqua dolce, il compromesso vincente: votare preventivamente per l'accettazione nel consesso internazionale del Kosovo, che diventerà automaticamente membro effettivo da quando l'ONU lo riconoscerà come stato sovrano. E fu pioggia di cartellini verdi, di consenso.
Alla faccia di chi vuole nella pesca sportiva un passatempo d'altri tempi: si lotta e si sgomita per entrare a far parte della grande famiglia che a San Marino ha trovato quest'anno la sua casa. Nella ferma convinzione di tornare a parlarne per il raggiungimento di importanti riconoscimenti sportivi.
LP