La conquista dell’Everest. Un vento di oltre 100 Km orari ha fermato, per il momento, il tentativo di Antonio Pazzaglia di attacco alla vetta, a quota 8840. Il dispendio di energia per contrastare vento e freddo e’ troppo elevato anche per un fisico forte ed allenato come quello di Pazzaglia. L’ alpinista sammarinese attende quindi al campo base avanzato, a 6400 metri, il momento opportuno per tentare l’ impresa. Chi e’ rimasto al Campo base 2, a quote piu’ elevate, e’ costretto a stare rintanato in tenda per non venire spazzato via dal vento. Peccato per questo impedimento perche’ le giornate sono limpidissime, caratterizzate da un bel sole e da un cielo blu cobalto. Antonio Pazzaglia ha rimandato l’ attacco alla vetta al 20 maggio, presumendo che si apra una finestra per la salita che dovrebbe concludersi il 23 con l’ arrivo sul tetto del mondo. Il sammarinese ha allertato la prenotazione degli yak per il ritorno dopo la scalata. Aveva fissato come data indicativa il 26, ma ha gia’ spostato al 29 maggio.
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