Coppa Davis: Italia in semifinale dopo 16 anni

Rimonta completata e semifinali di Coppa Davis raggiunte dopo 16 anni esatti da quel 1998 che nascondeva l'amaro di una finale contro la Svezia che costrinse Gaudenzi al ritiro nel primo singolare con Norman sul 6-6 del quinto set. Sarebbe stata escalation svedese, impotenti Sanguinetti e Nargiso. Vuole provare a riscrivere la storia la selezione azzurra, che dimostra come gli attributi certo non manchino: dopo aver battuto 3-1 l'Argentina a domicilio due mesi fa, questa volta è toccato alla Gran Bretagna. Ma col brivido. Alla vittoria pronosticabile di Fognini su Ward ha fatto seguito l'altrettanto preventivabile successo di Murray su Seppi. Il doppio voleva essere decisivo, con Bolelli e Fognini piegati a sorpresa dallo stesso numero otto del mondo in coppia con Fleming: 6-3, 6-2, 3-6, 7-5 e match point Murray nel singolare con Fognini. Ennesimo esame di maturità per il ligure, che al terzo incontro in carriera con lo scozzese estrae una delle più belle prestazioni in carriera, facendo esultare la Napoli del Tennis Club, a bocca aperta e mani spellate nell'applaudire il 6-3, 6-3, 6-4 che stende Murray e rimette tutto nelle mani di Andreas Seppi, chiamato a portare a casa – secondo pronostico – il quinto incontro con James Ward. E così è stato, ancora in tre set. Poco più di due ore per il 6-3, 6-3, 6-4 con cui l'altoatesino ha portato l'Italia laddove mancava da sedici anni, in una semifinale continentale che legittima ambiziosi sogni, anche se dovranno essere ottenuti con ogni probabilità con la svizzera del duo Federer/Wawrinka, a meno di sorprese targate Golubev che portino ancor più rosee prospettive in settembre. La Repubblica Ceca resta a guardare, forte del 5-0 sul Giappone frutto dei singolari di Rosol e Stepanek, vincenti anche quando valgono i corridoi. Con ogni probabilità la terza finale consecutiva i cechi se la dovranno guadagnare nell'incrocio con la Francia di Tsonga, che ha portato a casa il quinto e decisivo punto contro la sorprendente Germania di Kamke e Gojokczyk.

LP

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