Coppa Italia, Avellino-Sassari 68-69: sardi nella semifinale delle sorprese

Il primo scherzetto di questa Final Eight di Coppa Italia lo confeziona una Sassari eccezionalmente in rosa, tanto per ricordare che il Giro d'Italia quest'anno partirà dalla Sardegna. Il 69-68 sulla favoritissima Avellino è sintetizzabile con la stoppatona di Lawal su Thomas di fine terzo quarto: irpini sicuri di sé e inizialmente sul velluto, salvo poi essere beffati dal rabbioso ritorno dei sardi.

Al pronti-via è subito 9-0 per i verdi, che guidati da un Thomas da 7 punti e altrettanti rimbalzi mantengono invariato il distacco fino al primo riposo. La Dinamo al tiro non va oltre un misero 27%, soffre e in avvio di seconda frazione sprofonda a -12, schiacciata dai colpi di Randolph, Ragland e Thomas. Poi la svolta: Pasquini pesca 15 punti dalla panchina, la regia di Bell comincia a farsi efficace ed ecco un 2-14 che alla seconda sirena vale il primo vantaggio Sassari. Arrivato allo scadere, quando, dopo un canestro di Stipcevic, Leunen e Ragland fanno la frittata in rimessa e regalano a Lacey il canestro del +1.

Gasata dal recupero, la Dinamo continua a salire e arriva a +7, poi Ragland inizia a bombardare da fuori e la partita torno in parità. Da lì in poi è l'equilibrio a farla da padrone: Avellino si appoggia al quartetto da 58 punti formato da Ragland, Randolph, Thomas e Fesenko, con gli ultimi due che ci mettono pure 11 rimbalzi a testa. Sassari invece ha uno Stipcevic da 15 punti e un Lacey da 14, più sette carambole.

Nel finale i sardi cerca lo strappo con la tripla del +5 di Carter, Avellino ne fa 7 di fila – con quattro di Leunen – e contro-sorpassa. Lo slalom di Lacey che vale l'aggancio anticipa due minuti di quasi nulla nei quali Avellino si porta avanti di 1, poi entra in gioco Stipcevic. Il “guarda là” con cui si libera di Ragland è da Candid Camera, la penetrazione con arresto e tiro che segue invece è da semifinale. Che diventa realtà quando la parabola dello stesso Ragland che varrebbe la vittoria rimbalza sul ferro, perdendosi nel nulla.

RM

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