Hanno la crosta e la corazza dei granchi veri. Hanno punti nelle mani e grande difesa. Hanno il lavoro di Attilio Caja e una piazza che ribolle per la palla a spicchi. Insomma i Crabs hanno tutto per stare in alto. Perché senza questa tutto, senza il capitano Scarone, non si batte una super squadra come Barcellona. E così il vecchio Flaminio pulsa di pallacanestro ed eplode nell’estasi di un overtime difficile da dimenticare. Paradiso e inferno che si inseguono e si scacciano. La Spiga è come un film. Ha messo in fila, Rimini, la rabbia di Gurini, le palle pesanti di Vuckcevic, quel carrarmato di Roderick, la lettura a rimbalzo di Filloy. Alla fine Caja racconta di averla vinta 3 volte. Rimontati due volte eppure con la forza di mettere la testa avanti alla fine, quando conta davvero. Il poker di successi calato dai Crabs scatena l’entusiasmo. Comincia un novembre carico di impegni e di significato. Un novembre che dirà se il sogno potrà durare a lungo.
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