È durata solo due giorni la Dakar 2012 di Alex Zanotti. Il pilota sammarinese è stato costretto al ritiro per un problema meccanico sulla sua moto, un TM ufficiale, alla prima esperienza nel massacrante raid sudamericano. La seconda tappa i 671 chilometri da Santa Rosa a San Rafael sono stati un autentico calvario. Tutto bene fino al primo controllo orario, con Zanotti che pagava un ritardo di appena otto minuti. Poi il nulla. Al rilevamento successivo nessuna notizia del pilota sammarinese. Decide e decine di concorrenti transitavano al controllo orario, ma di Zanotti nessuna traccia. La prova speciale è molto impegnativa, si sale in quota fino a duemila metri, poi la discesa verso San Rafael è di quella da far tremare i polsi. Non ci sono notizie e il ritardo continua ad aumentare. C’è chi prova a mettersi in contatto telefonicamente ma è tutto inutile. Poi ecco il primo segnale. Arriva dal sito ufficiale della Dakar. La moto numero 47, quella di Zanotti, transita al terzo controllo orario con un ritardo di due ore e quindici minuti. Alla fine della tappa mancano ancora duecento chilometri. Zanotti non è il tipo che si arrende facilmente. L’unico modo per seguire il portacolori del Titano è via internet. La gara di Zanotti prosegue lentamente, troppo lentamente. È la conferma che ci sono dei problemi, anche se non si sa di quale natura.
Poi alle 21.57, dopo quasi sei ore di gara, squilla il telefono della moglie. Dall’altra parte del cellulare Alex Zanotti. “Mi sono ritirato”, dice piangendo mentre sale sull’elicottero degli organizzatori. “Si è rotta la moto, ho lottato con tutte le mie forze per arrivare all’assistenza ma non c’è stato nulla da fare. Mi sono ritirato”.
Palmiro Faetanini
Poi alle 21.57, dopo quasi sei ore di gara, squilla il telefono della moglie. Dall’altra parte del cellulare Alex Zanotti. “Mi sono ritirato”, dice piangendo mentre sale sull’elicottero degli organizzatori. “Si è rotta la moto, ho lottato con tutte le mie forze per arrivare all’assistenza ma non c’è stato nulla da fare. Mi sono ritirato”.
Palmiro Faetanini
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