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Daniele Cassioli: "Proponiamo attività di avviamento alla pratica motoria per chi ha una disabilità"

Pluripremiato campione mondiale ed europeo di sci, Cassioli gira l’Italia per incontrare e offrire nuove opportunità a bambini ciechi e ipovedenti.

9 feb 2025
Daniele Cassioli: "Proponiamo attività di avviamento alla pratica motoria per chi ha una disabilità"
Daniele Cassioli: "Proponiamo attività di avviamento alla pratica motoria per chi ha una disabilità"

L’ Associazione Real Eyes Sport, Associazione Sportiva Dilettantistica senza fini di lucro, nasce da un’idea di Daniele Cassioli, cieco dalla nascita per una retinite pigmentosa, pluripremiato campione mondiale ed europeo di sci nautico e membro del Consiglio Nazionale del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), e di alcuni professionisti che si occupano da anni della promozione, organizzazione e supporto di attività sportive e sociali legate al mondo della disabilità e non.

Da qualche anno Daniele Cassioli gira l’Italia per incontrare e offrire nuove opportunità a bambini ciechi e ipovedenti, con la consapevolezza che la sua storia può essere di stimolo per altre persone nella sua stessa condizione. Tra un bambino sereno, che sta bene, che si muove bene e un bambino che non lo fa, c’è di mezzo l’agire degli adulti, il dialogo tra famiglie, le opportunità, il destino. Real Eyes Sport vuole che l’approccio di un bambino cieco o ipovedente con l’attività sportiva avvenga indipendentemente dalla sua condizione.

"Real Eyes Sport è un'associazione che da ormai 5 anni propone attività di avviamento alla pratica motoria per chi ha una disabilità. In questo caso abbiamo portato dei bambini e dei ragazzi non vedenti a fare sci sulla neve perché purtroppo non sempre le opportunità di fare sport per chi nasce con una disabilità e magari non ha mai neanche calzato un paio di sci sono presenti. Tanti bambini, tanti ragazzi addirittura fanno fatica ad andare in gita con la scuola, a fare attività sportiva di base e quindi l'associazione vuole un po' colmare questa mancanza".

"L'associazione permette anche di vivere tutto ciò che lo sport porta con sé. Intanto perché per un bambino che magari non ha mai vissuto un'emozione del genere, anche solo toccare la neve, mettersi gli scarponi, usare i guanti, camminare con un paio di scarpe nuove, diciamo così, è già quello una sfida. E poi intorno c'è tutto il resto, la socialità, fidarsi di una persona che non hanno mai incontrato, quindi un maestro di sci, parlare, confrontarsi con dei coetanei che vivono magari in un'altra città, in un altro paese, le stesse difficoltà, la gestione della scuola, la gestione delle relazioni coetanei vedenti, insomma tutta una serie di dinamiche".

"E in più il divertimento, le altre attività sportive, quindi oltre all'uscita a neve nel camp vengono proposte l'arrampicata, il pattinaggio, la ciaspolata, proprio per fare in modo che intorno a una proposta primaria di sci ci siano anche tutta una serie di proposte collaterali che attivino questi ragazzi".

"Non da ultimo è molto importante anche la presenza dei genitori. È bello che i genitori vadano in vacanza coi propri figli con disabilità e che vedano le abilità dei loro figli, perché spesso un po' per i percorsi riabilitativi, un po' per le dinamiche che le famiglie devono gestire, il genitore è più messo a confronto con i limiti del proprio figlio. Sistemare gli ausili, gli occhiali, il bastone bianco, il brail, e allora far vivere loro anche un momento, uno spazio in cui ci sia la possibilità di vedere il proprio figlio che scia, che migliora giorno dopo giorno, per noi è davvero un'altra terapia, se vogliamo, che lo sport mette a disposizione".

"Siamo molto felici di questa attività e l'associazione ha in mente tanti altri progetti. Abbiamo i campi estivi, siamo in 15 città in Italia con l'avviamento costante alla pratica motoria e continueremo in questa direzione, perché lo sport è un diritto di tutti, ma non tutti hanno gli stessi diritti".





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