De Aliprandini e Borsotti illudono, ma durano una manche
L'illusione di poter vivere un pomeriggio storico dura una manche. La prima, al termine della quale il Gigante di Adelboden parlava solo italiano. Luca De Aliprandini, perfetto primo. Giovanni Borsotti, quasi, secondo. Era lui la grande sorpresa, lui partito col pettorale numero 53 e arrivato ad appena 4 centesimi da De Aliprandini. Nella seconda invece, il piemontese subisce un po' la pressione e un po' la pista. La sua azione non è più scorrevole e chiude quattrordicesimo. Ma la delusione più grande arriva trentino capofila che a metà della seconda addirittura esce dal tracciato. Così al termine di quello che diventa uno psicodramma vince lo sloveno Zan Kranjec che dopo la prima manche era soltanto sesto. È lui il trionfatore di Adelboden in 2'27''90 davanti al croato Zubic e al francese Jeandet. Gli altri italiani stanno essenzialmente nel sedicesimo posto di Riccardo Tonetti. Moelgg, trentesimo dopo la prima, è uscito nella foga di attaccare durante la seconda. La maledizione del Gigante continua per gli atleti azzurri che non vedono il podio dal 2016 quando Eisath fu terzo in Alta Badia. Per una vittoria occorre invece tornare al 2012 col capolavoro di Max Blardone a Crans Montana.