Le montagne russe sono state sempre un pallino per i francesi, che le portarono in Occidente nell'Ottocento dopo averle viste nella maestosa reggia di Caterina II. Fu un successone.
Due secoli dopo i transalpini non hanno cambiato idea e la quarta tappa del giro del Delfinato ne è la prova. 153 chilometri, da Ugine a Megeve, con 7 salite. E nel luna-park installato nell'alta Savoia a trionfare è un tedesco: Lennard Kämna. La prima vittoria in carriera non si scorda mai, soprattutto con 4.500 metri di dislivello sulle gambe.
Nel gruppo dei migliori la Jumbo controlla gli attacchi di Miguel Angel Lopez e la maglia gialla resta saldamente sulle spalle di Roglic. Thibaut Pinot, 14 secondi dietro il leader della generale, ha solo domani per provare a vincere le “montagne russe” del Delfinato.
Una gara frizzante, quella di oggi, con 15 uomini in fuga che partono sin dai primi chilometri. Il campione in carica al Tour de France, Egan Bernal, non si presenta alla partenza per via di alcuni problemi alla schiena, mentre una brutta caduta, che coinvolge anche il leader della generale Roglic, porta all'abbandono di Kruijswijk e Buchmann. La Jumbo cerca di preservare il suo capitano e dunque il gruppo decide di lasciare andare la fuga.
Gli uomini davanti si sfoltiscono di volta in volta tra Col de la Croix, Montee de Bisanne e l'ultima fatica del Montee de l'Altiport. Rimangono in otto, dentro c'è gente come Alaphilippe, Kwiatkowsky e De la Cruz, ma l'attacco giusto lo pennella, ai meno tre, il 23enne Kamna che spiazza tutti e va a prendersi la vittoria con 40 secondi su De la Cruz. Terzo Alaphilippe.