Diamond League, a Doha Semenya saluta col record negli 800
In odore di ritiro dopo la sentenza del TAS di Losanna sulle nuova regola Iaaf, la sudafricana sfodera la miglior prestazione stagionale.
Ha meditato il ritiro immediato, ma alla fine Caster Semenya si è concessa un'uscita di scena in grande stile. Il TAS di Losanna le ha respinto il ricorso e ha confermato che, in base alle nuove regole Iaaf, lei – e le altre atlete affette da iperandrogenismo - dovranno sottoporsi a cure ormonali per abbassare il livello di testosterone, se vorranno continuare a gareggiare con le donne sulle distanze comprese tra 400 e 1500 metri. Opzione esclusa da Semenya, che però, visto che la regola entrerà in vigore l'8 maggio, ha potuto comunque essere a Doha per la tappa di Diamond League. Così ecco il successo negli 800 metri davanti alla burundese Niyonsaba – nella sua stessa condizione - e all'americana Wilson, con un 1' 54” 98 che è record del meeting e dell'anno.
Primati riscritti – insieme a quello della Diamond League – anche nel lancio del disco, grazie ai 70.56 metri raggiunti dallo svedese Daniel Stahl. Lontani circa 4 metri, ma comunque a podio, l'austriaco Weisshaidinger e l'iraniano Hadadi.
Miglior prestazione dell'anno anche per la britannica Asher-Smith nei 200 metri, dominati in scioltezza sull'olandese Samuel e la nigeriana Okagbare: 22”26 il tempo registrato. Nei 200 maschili invece è season best per il turco Gulyiev, che abbatte d'un soffio il muro dei 20”: 19” 99 per lui, un centesimo di differenza che, più indietro, separa l'argento dell'ecuadoriano Quiñonez dal bronzo del canadese Brown.
C'è il personal best invece per l'ucraina classe 2001 Mahuchikh, già campionessa del mondo tra i giovani e subito protagonista anche tra i grandi del salto in alto. La vittoria arriva con 1.96, mentre finisce con un nulla di fatto l'assalto ai 2 metri. Segue un tris di secondi posti, con l'argento condiviso dalla bulgara Demireva, dalla svedese Kinsey e dalla croata Simic.