Un’estate tranquilla, il calcio, non può proprio permettersela. Ad agitare questo caldissimo fine luglio è ancora una volta la questione dei diritti tv. L’anno dell’entrata in vigore della vendita collettiva era atteso come quella pax catodica. Sbagliato. A tuonare è l’Antitrust. Che ha aperto nel pomeriggio un’istruttoria per verificare se la Lega Calcio abbia abusato della sua posizione dominante nella commercializzazione centralizzata dei pacchetti. Di più. L’antitrust ipotizza che l’offerta della Lega Calcio non sia adeguata a garantire criteri di assoluta equità e trasparenza, e nemmeno a favorire la partecipazione di una pluralità di operatori di diverse piattaforme come previsto invece dalla normativa vigente. Rinviato al 29 luglio l’altro argomento all’ordine del giorno e cioè la creazione di due Leghe distinte per Serie A e Serie B.
Un’idea, questa, nata e approvata dalle società del massimo campionato che hanno già eletto un proprio presidente nell’ex Direttore Generale di Confindustria Maurizio Beretta. Il fatto nuovo però sta nell’atteggiamento della cadetteria che, dopo i primi segnali di chiusura totale pare ora aver cambiato rotta e si dice pronta a votare un ordine di giorno sulla separazione. Convergenza sulla consensuale, salvo nuovi radicali cambi di scenario.
Roberto Chiesa
Un’idea, questa, nata e approvata dalle società del massimo campionato che hanno già eletto un proprio presidente nell’ex Direttore Generale di Confindustria Maurizio Beretta. Il fatto nuovo però sta nell’atteggiamento della cadetteria che, dopo i primi segnali di chiusura totale pare ora aver cambiato rotta e si dice pronta a votare un ordine di giorno sulla separazione. Convergenza sulla consensuale, salvo nuovi radicali cambi di scenario.
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