“Rifiuto totalmente il verdetto del Tribunale arbitrale“. Sono le prime parole che Alberto Contador pronuncia davanti ad oltre 200 giornalisti, convocati appositamente per proclamare la sua innocenza. 2 anni di squalifica , cancellate le vittorie al Tour e Giro sono una stangata difficilmente sopportabile anche per un campione dalle spalle larghe come lo spagnolo. Ma questo, aggiunge, non mi farà lasciare il ciclismo. Durante la conferenza stampa, Contador ha ribadito di non essersi mai dopato e di non aver mai rifiutato la massima collaborazione. Cio’ nonostante, sono stato condannato. E, quel che è grave, senza prove. Il corridore ha ribadito con fermezza di non accettare la sentenza e l’ intenzione di ricorrere in appello. Di parere opposto John Fahey, presidente dell’ Agenzia mondiale antidoping. “ Contador è un imbroglione e noi lo abbiamo scovato “, afferma il massimo dirigente della Wada. Il presidente giustifica il ritardo della sentenza con le 25 mila pagine di perizie presentate dal corridore. “ Era doveroso, ha affermato Fahey, esaminarle tutte”. Chiarito anche la causa della pesante squalifica : il clenbuterolo è una sostanza proibita dal regolamento antidoping ed è sanzionabile in qualsiasi quantità.
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