CICLISMO

È il Giro di Pogacar e degli italiani

Si è chiusa l'edizione numero 107 della corsa rosa, dominata dallo sloveno. Sei tappe conquistate, maglia di leader dalla seconda frazione. Per i corridori italiani 5 tappe e due maglie: la ciclamino di Milan e la bianca di Tiberi.

È il Giro di Pogacar e degli italiani.

All'ombra del Colosseo – che non ha nulla da invidiare all'Arco di Trionfo a Parigi, anzi – si è chiusa l'edizione numero 107 del Giro d'Italia con un protagonista assoluto, “one-man show”: Tadej Pogacar. Lo sloveno ha letteralmente dominato la corsa rosa, dando spettacolo per tre settimane in tutto il Bel Paese. E a Roma è arrivato il giusto tributo per il 25enne nato a Komenda, piccolo paese di 5000 anime a 25km da Lubiana. Da lì Pogacar è diventato grande e – dopo due Tour de France – il primo Giro è la definitiva consacrazione. Anche, e soprattutto, per come è arrivato: 6 tappe conquistate, la maglia rosa indossata già alla seconda frazione a Biella – con l'impresa al Santuario di Oropa, in pieno stile Marco Pantani – e mai più lasciata fino alla passerella trionfale di Roma. Distacchi abissali inflitti ai rivali: Daniel Martinez, secondo nella generale, ha chiuso a 9'56'' e Geraint Thomas, terzo, a 10'24''. Pogacar ha riscritto la storia in rosa, facendosi amare dagli appassionati con i suoi gesti e le sue gesta da tramandare. Con il Trofeo Senza Fine del Giro in bacheca, per lo sloveno è già tempo di pensare al Tour. Solo 7 colossi del ciclismo hanno portato a casa la clamorosa doppietta: Fausto Coppi, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Stephen Roche, Miguel Indurain e – per ultimo – Marco Pantani nel 1998. Dopo il Pirata, nessuno ci è più riuscito. E vien da pensare che proprio Pogacar possa riprendere la tradizione.

E' stato il Giro di Pogacar, ma è stato anche il Giro degli italiani con le 5 vittorie di tappa. La crono di Filippo Ganna al lago di Garda, la scalata di Andrea Vendrame a Sappada, i tre successi in volata di Jonathan Milan ad Andora, Francavilla al Mare e Cento. Per il velocista friulano – battuto a Roma dal belga Merlier – la gioia della seconda maglia ciclamino consecutiva della classifica a punti. Quella bianca dei giovani, invece, è andata ad Antonio Tiberi, classe 2001 e miglior italiano della generale con il quinto posto assoluto.

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