Sei vittorie e un pari. La versione interna dell’Empoli è un carro armato. La legge del Castellani punisce anche la Reggina che invece, casa o fuori, è sempre più o meno il solito disastro. Iaconi prova a giocarsela petto in fuori, ma per il 3-4-3 occorrono altre certezze e soprattutto altre gambe. Perché quelle dell’Empoli mulinano il doppio e al di là di moduli schieramenti e tasso tecnico il segreto è fondamentalmente uno: arrivare prima sulla palla. Alla fine i tiri empolesi verso la porta reggina saranno 19. Il gol del vantaggio matura un po’ alla volta, ma arriva. Minuto quarantuno, pennellata di Valdifiori e Marianini si inventa attaccante sbucando alle spalle dei difensori. La rete spacca la partita che non cambia di un filo nemmeno dopo l’intervallo. I cambi di Iaconi non sono correttivi, la squadra sbanda e non ha nervo mentre l’Empoli ora amministra, ora affonda a piacimento. Coralli fa due cose da giocatore vero. La prima volta il palo è appena un po’ più in là, la secondo un po’ più in là c’è il portiere e il raddoppio è bello che confezionato. In pieno recupero Antonazzo atterra Cascione e si fa cacciare. Brienza dal dischetto è molle come la Reggina e Balli raccoglie il 7 in pagella. Raddrizzasse l’andamento esterno l’Empoli sarebbe da serie A, la Reggina invece deve prima di tutto dimostrare di essere da B.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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