Le magnifiche sono 4, ma nell'albo d'oro c'è solo un posto. E si assegna a Madrid nella final fuor che comincia domani. Senza Italia, ormai è una spiacevole consuetudine ma con tanti motivi di interesse. Innanzitutta c'è una novità, quasi un'intrusa. é il Fenerbahce di Obradovic mago della panchina con ben 8 titoli continentali alla guida di Istanbul, prima volta di una turca in finale nella storia dell'Eurolega. Non è solo il noviziato a spaventare il Fenerbahce, c'è l'avversario a chiudere il pronostico. E' il Real Madrid che torna a giocare una finale che non vince da 20 anni. E Pablo Laso vuole completare il capolavoro sfruttando anche questa contingenza non di poco conto. E parte con un appello. Non sottovalutare il talento dei turchi, pur non nascondendo che il pronostico dica Real. E' la sfida delle 21 quella che attende una tifoseria già privata della finale della Champions del calcio. Ma la prima palla a due è quella delle 18. Il Cska è una macchina da guerra. Lavora maniacalmente sulle sconfitte per alimentare la sete di vittoria. E su una fisicità esagerata Mosca cercherà di far lava per riportare una Coppa che manca da 7 anni nella capitale russa. Organizzazione e ferocia che non spaventa l'Olympiacos. Che magari non è così diabolico fuori dall'inferno del Pireo, ma che ha dato lezione di organizzazione difensiva e sulla forza di volontà. I greci hanno ripreso la final four quando erano quasi fuori e hanno quella tendenza a non morire mai che non può lasciar tranquilla nemmeno l'armata rossa.
r.c.
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