L’emergenza alla lunga si paga. Anche contro una Finlandia pachidermica che per un tempo da l’impressione di non riuscire a sfondare grazie anche e soprattutto alla buona organizzazione sammarinese. Nonostante Mazza sia costretto a schierare due attaccanti come esterni di centrocampo, le distanze non si schiacciano e la squadra, pur passando attraverso momenti di sofferenza, non dispiace e anzi all’occorrenza riparte come poche volte in trasferta. Selva può appoggiarsi ora a Vitaioli ora a Montagna e centralmente in fase difensiva le maglie sono strette. Dopo Il gol di Vayrynen, nel traffico, è l’unica sbavatura punita mentre tutto il pubblico già invocava l’ingresso dell’antico totem Jari Litmanen.
Che entra dopo l’intervallo. Quando del bel San Marino del primo tempo non c’è più traccia. I ragazzi di Mazza fanno tilt. E' inspiegabilmente quello che funzionava non funziona più. Una Finlandia appena più convinta rispetto alla prima metà organizza e cala una goleada impensabile appena qualche minuto prima. I -5 gelano le idee, adesso i gol arrivano a grappoli e con impressionante facilità. Mazza fa esordire il giovane Della Valle, poi minuti anche per il mascherato Vannucci. E’ quasi un allenamento, e anche raccontare diventa difficile. Vai a capire cosa è successo nell’intervallo. Vai a capire la metamorfosi di una squadra che pare una buona squadra per 45 minuti e l’armata brancaleone per altrettanti. Una doppia personalità da psicanalisi. Perché da Helsinki si ritorna con poche certezze.
Roberto Chiesa
Che entra dopo l’intervallo. Quando del bel San Marino del primo tempo non c’è più traccia. I ragazzi di Mazza fanno tilt. E' inspiegabilmente quello che funzionava non funziona più. Una Finlandia appena più convinta rispetto alla prima metà organizza e cala una goleada impensabile appena qualche minuto prima. I -5 gelano le idee, adesso i gol arrivano a grappoli e con impressionante facilità. Mazza fa esordire il giovane Della Valle, poi minuti anche per il mascherato Vannucci. E’ quasi un allenamento, e anche raccontare diventa difficile. Vai a capire cosa è successo nell’intervallo. Vai a capire la metamorfosi di una squadra che pare una buona squadra per 45 minuti e l’armata brancaleone per altrettanti. Una doppia personalità da psicanalisi. Perché da Helsinki si ritorna con poche certezze.
Roberto Chiesa
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