FSP, Luca Liberti a 360° sul movimento cestistico a San Marino
U18 Elite:
Nei primi 3 mesi della stagione 2015/2016 con il gruppo formato dagli atleti del ’98/’99/’00 si è cercato di trovare il giusto equilibrio e la quadratura del cerchio, del sistema squadra, situazione piuttosto impegnativa in particolare per alcune variabili:
1) l'assenza di giocatori che formavano la spina dorsale del team a causa dei diversi infortuni, anche di lunga durata (Giacomini, Tecce, Menicucci, Fiorani, Riccardi, Liberti, Maiani), il trasferimento di Giovanni Ugolini agli Angels Santarcangelo e l'apporto a mezzo servizio di Guerra (unico giocatore d'area).
2) La stretta collaborazione con la prima squadra e il proficuo e costante coinvolgimento dei nostri ragazzi da parte di coach Franco Foschi, che determina d’altra parte come piccolo effetto negativo disomogeneità del gruppo in fase di allenamento.
3) Non ultimo il tornare coi piedi per terra dopo i festeggiamenti per il Titolo Europeo U16 Division C conquistato in estate!
Per questi motivi si è deciso di potenziare ancora di più il lavoro mirato al miglioramento individuale fisico, atletico e tecnico dei ragazzi, inserendo situazioni di collaborazioni sia difensive che d'attacco, che caratterizzavano i giochi tanto nelle giovanili, quanto nelle squadre senior (C1, B2000, Nazionali ).
A livello di risultati dopo le prime sconfitte l'U18 ha trovato un equilibrio, non sempre confortato da vittorie, ma sicuramente da buone prestazioni, che hanno portato a colmare anche gap importanti. Valgano ad esempio le sconfitte, entrambe di 3 punti, contro Cesenatico, avversario che solo un anno fa ci infliggeva un -30, e solo nel finale contro l'altra capolista Castel San Pietro.
Individualmente, in attesa di ritrovare l'apporto indispensabile del miglior Giacomini, degni di nota sono i miglioramenti di capitan Riccardi, oramai un fattore in cabina di regia in fase realizzativa e anche in difesa, sia con l’U18 che in promozione e in amichevole con la Nazionale senior; l'inserimento di Pasolini in C1 e l'immancabile doppia cifra in tutte le partite U18 (20 di media); la crescita esponenziale di Alfarano e Liberti, che ha coinciso con il miglioramento della gestione dell'U18 e del suo equilibrio; la maggior personalità di Galeotti e Parenti, autori di performance degne di nota.
A tutto ciò va aggiunto l'apporto che sta dando alla squadra il giovane Fiorani (2000), Under 16 di sicura prospettiva reduce da una operazione al ginocchio, che col tempo troverà la forma migliore.
Nei prossimi mesi continueremo a lavorare in allenamento sui fondamentali individuali, sugli aspetti di gioco e conseguenti letture, adattabili sia in ambito under che senior, e naturalmente sul lavoro fisico/atletico grazie alla preziosa collaborazione del preparatore Carlo Marani, un vero lusso per il nostro movimento.
U16 reg.:
Anche con questo gruppo abbiamo impostato un lavoro serrato per cercare omogeneità e un filo conduttore che leghi l'U16 all'U18, elemento inizialmente problematico eccezion fatta per i tre Nazionali Maiani, Fiorani e Francini, che, lavorando tutta l'estate con i più grandi, hanno maturato naturalmente competenze più avanzate dei pari età.
Anche in questo caso gli infortuni non hanno aiutato lo staff tecnico, considerando che ancora oggi Maiani e Francini, i due migliori realizzatori, sono “in infermieria”…
Dopo qualche sbandata iniziale, comunque, il gruppo ha trovato buona continuità, inanellando successi e buone prove, interrotte solamente dalla sconfitta "vacanziera " del 23 dicembre in trasferta contro la Stella.
Buono il miglioramento tecnico/individuale ed anche atletico dei singoli, mentre è ancora in fase di costruzione la lettura dei giochi d'ispirazione Princeton (backdoor offense), che caratterizza l’attacco delle nostre giovanili ed anche il nostro sistema difensivo di pressing a tutto il campo per 40 minuti.
Degni di nota i miglioramenti di Toccaceli e Zafferani in fase di gestione, di Piva, il nostro miglior difensore, di Guida in fase realizzativa e di Clementi, dal quale ci aspettiamo comunque un ulteriore salto di qualità.
Da sottolineare infine il super apporto delle “due guglie” U15 Felici e Botteghi, che amalgamati splendidamente con il gruppo, lo hanno completato risultando spesso insostituibili e dimostrando di essere due prospetti importanti.
Riflessioni:
In più di 30 anni di attività all'interno della FederBasket e della Pall.Titano forse questo è il punto più alto raggiunto dal nostro movimento.
Certamente in passato non sono mancati periodi di successo durante i quali la nostra bandiera è stata tenuta alta dalla passione, dalla tenacia e anche dal talento di gruppi di amici (penso, ad esempio, ai capostipiti Gian Primo, Edo, Bombi e Company, ai ’79/’80 Tentoni, Terenzi, Gregoroni e Pamantini e recentemente ai ’91 Briganti, Liberti, Bombini, Bronzetti, Cardinali e co.), o addirittura di intere famiglie (il grande Murata dei Terenzi, Lettoli, Salicioni, Rossini), ma la sensazione è che oggi si sia impostato un lavoro più strutturato e sistematico.
L'apprezzamento è ancora maggiore se pensiamo ad epoche nelle quali si erano sì potuti allestire team senior di assoluto spessore, ma anche grazie a risorse che oggi sono impensabili!
La solidità del settore MiniBasket (con la M maiuscola), con i suoi 3 centri dislocati nei punti nevralgici del territorio, permette ormai da anni un bacino di praticanti ampio e tra i migliori in zona.
Anche le strutture, sicuramente migliorabili e da aumentare numericamente, ma che già permettono la pratica costante del nostro sport, hanno contribuito allo sviluppo del movimento.
C’è poi la novità della nascita del settore femminile, sbocciato felicemente così all'improvviso!
La passione di chi in questi anni si è letteralmente diviso tra famiglia e palestra ha fatto il resto, sia a livello dirigenziale/organizzativo, sia sul campo vero e proprio, fino ad arrivare ad oggi, dove un sogno, coltivato da tempo, diventa realtà come dimostra lo splendido gruppo di lavoro presente alla cena di Natale della FSP.
Un movimento, una scuola e, perché no, un punto di riferimento in futuro.
Ma solo se pensiamo che questo sia il punto di partenza e non di arrivo.
Chi non è sammarinese come me, magari non capirà del tutto, ma io sono orgoglioso del mio Paese, ancora a 50 anni piango quando suona l'inno, mi commuovo quando vedo uno dei "miei" ragazzi raggiungere un obbiettivo importante e godo quando vinciamo.
E quando vedo il nostro gruppo di lavoro riunito insieme come alla cena di Natale, me ne vado ancor più sereno: non so cosa riserverà il futuro, ma so che è in buone mani, mani che sapranno fare ancora meglio, ne sono sicuro.
Il passato, il mio come quello dei miei compagni di viaggio, è stato un buon investimento che rifarei!
TITANS way of life!
Comunicato stampa