Pyeongchang: una "Goggia" d'oro
Pyeongchang 2018 contribuisce enormemente a far pace con la storia: Sofia Goggia prima donna italiana a vincere un oro in discesa.
“La vittoria la dedico a me stessa, al mio bel Paese, alle persone che vogliono bene a Sofia indipendentemente dal fatto che vinca l'Olimpiade. Grazie a chi ha creduto ad una bambina che a sei anni sognava di vincere le Olimpiadi sulla neve di Foppolo. Sono una pasticciona, ma oggi ho cercato di essere una samurai". Twitta così l'olimpionica che con tutta probabilità ancora non si rende conto di quello che ha fatto.
Scesa con il pettorale numero 5, lo ha scelto lei, ha tirato come un Suv e ha sterzato che più precisa è impossibile. Inutile dire che ha attaccato come una forsennata, se vuoi vincere un oro in discesa è implicito, ma chi poteva immaginare che sarebbe planata al traguardo precedendo sua maestà Lindsey Vonn?
L’americana è scesa col 7, convinta di poter arginare la Goggia. Non ci è riuscita, tagliando il traguardo con 47 centesimi di ritardo dall’azzurra. I nottambuli italiani hanno avuto ragione. E le coperte del letto sono saltate quando l'altra grande avversaria la norvegese Mowinckel è scesa come una scheggia, ciò nonostante è arrivata a 9 centesimi. L’Italia torna sul gradino più alto del podio 16 anni dopo la vittoria a cinque cerchi di Daniela Ceccarelli, oro nel SuperG a Salt Lake City. Goggia entra nell’Olimpo dello sport italiano con il 14esimo oro olimpico nello sci alpino. Prima di lei appunto Zeno Colò nella specialità. Poi nelle altre: Gustav Thoeni, Piero Gros, Alberto Tomba, Josef Polig, Giuliano Razzoli, Paoletta Magoni, Deborah Compagnoni e Daniela Ceccarelli. Sofia Goccia chapeau
L.G