CICLISMO

Giro d'Italia, Pogacar trionfa sul Mottolino e fa il vuoto

La maglia rosa recupera 3' su Quintana e va vincere in solitaria, con Thomas e Martinez crollati a quasi 7'.

Giro d'Italia, Pogacar trionfa sul Mottolino e fa il vuoto.

Tra crono e montagne, in due giorni Tadej Pogacar prende il volo e mette una mezza ipoteca sul Giro d'Italia. Ieri il secondo posto dietro Ganna e oggi, sulle prime salite vere, il trionfo sul Mottolino, per di più in grande stile: la maglia rosa attacca a 15 km dal traguardo, lascia sul posto i rivali e va a riprendere i fuggitivi Nairo Quintana e Georg Steinhauser, battuti per 29” e 2' 32”. Quasi raddoppiato il distacco su Geraint Thomas – ripresosi la seconda posizione – e Daniel Martinez, ora lontani 6' 41” e 6' 56”.

Pogacar ha capitalizzato al massimo la prima prova alpina da scalatori, la Manerba del Garda-Livigno: la tappa più lunga del Giro coi suoi 222 km, e una delle più dure, con 5 GPM, arrivo in quota e 5300 metri di dislivello complessivo. Nella “fase tranquilla” della frazione comanda un drappello di fuggitivi, in principio 12, ridottarsi a Scaroni e Pellizzari, con Tonelli prima e Conci poi, e quindi di nuovo di gruppo.

Le grandi manovre cominciano ai -22 km: Steinhauser è il primo a partire in solitaria, Valter lo insegue e si porta dietro Storer e soprattutto Quintana, che non fatica troppo a liberarsi degli altri due e mettere nel mirino il tedesco.

Il piano perfetto, non fosse che, nel momento in cui avviene l'aggancio, comincia a muoversi pure Pogacar. Il resto del gruppo maglia rosa non regge all'accelerazione dello sloveno che in un attimo recupera 30” dai 3' di svantaggio su Quintana. Quel che segue è attesa di un inesorabile recupero, compiutosi a 2 km dall'arrivo: Pogacar passa il colombiano, prosegue nel suo allungo e va a imporsi in solitaria, così il principio delle tappe alpine sa, nei fatti, di mezza chiusura dei giochi.

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