
Di padre in figlio, 34 anni dopo il Giro delle Fiandre è di nuovo di un van der Poel. Da Adrie a Mathieu che in un'avvincente volata a due ha la meglio sul suo rivale di sempre Wout Van Aert per la prima doppietta familiare della classica in questione. L'ultima di questa travagliata stagione e la prima Monumento per l'olandese, che in bacheca ha pure una Amstel Gold Race. Come nel 2019 il terzo posto, a 8” dal duo di testa, è di Alexander Kristoff, mentre Alberto Bettiol, campione in carica, è solo 16°.
Protagonisti mancati Greg van Avermaet – infortunatosi durante la Liegi-Bastogne-Liegi – e Julian Alaphilippe, che invece in corsa per la vittoria, fino a 35 km dal traguardo, c'era eccome. Poi il brutto incidente causato dal contatto con una moto della giuria: doppia frattura alla mano destra, trasporto all'ospedale e speranze di successo in fumo.
E dire che erano state proprio le sue accelerazioni a movimentare le fasi salienti della corsa, dopo che l'iniziale fuga a sei era stata riassorbita dal gruppo a -50 km. Al primo attacco del campione del mondo rispondono in otto, al secondo invece tengono botta solo van der Poel e van Aert, che dopo il botto del francese proseguono in coppia. Una rivalità nata nel ciclocross e riproposta paro paro sui Muri delle Fiandre, scollinati con cambi regolari e senza che nessuno degli altri riesca a riportarsi a contatto. Infine l'arrivo in volata, sul quale van der Poel guadagna i centimetri decisivi e, a due anni dallo squillo di Niki Terpstra, riporta le Fiandre in Olanda.