Giro d'Italia n° 100, domani il via: Nibali e Quintana i favoriti

3609,1 km da Alghero a Milano divisi in 21 tappe, pianura centellinata, tante scalatone nuove e maglia Rosa in bilico fino all'ultimo. L'edizione numero 100 del Giro d'Italia ovviamente non poteva essere banale, e infatti non lo sarà. A cominciare dalla partenza, cinque tappe divise tra Sardegna – le prime tre – e Sicilia.

Un “grazie” alle due isole per aver dato i natali ai due alfieri del ciclismo azzurro: Fabio Aru – purtroppo assente causa infortunio al ginocchio – e Vincenzo Nibali, che nel 2016 trionfò grazie a una clamorosa rimonta finale. Per lo Squalo – allora all'Astana, oggi alla Bahrein – numero 1 sulla pettorina e favori del pronostico diviso con l'altro big, il colombiano Nairo Quintana.

Tanti gli outsider alle loro spalle: tra i principali gli olandesi Kruijswijk e Mollema, l'americano Van Garderen, l'inglese Yates e l'esordiente francese Pinot. Nonché il gallese Thomas, vincitore del Tour delle Alpi e punta di diamante di un Team Sky mai così forte al Giro.

Duri gli avversari e, come sottolineato da Nibali, durissimo il percorso. La pianura sarà poca fin dalla Sardegna, coi 206 km di domani da Alghero ad Olbia che prevedono già i primi strappi, e nella terza tappa si superano i 1000 metri con la Genna Silana. E poi, nella quarta, ecco il ritorno dell'Etna, 4000 metri di dislivello: chi ambisce ad arrivare in Rosa a Milano, insomma, dovrà stare sul pezzo fin da subito. Altri snodi cruciali saranno l'abruzzese Blockhaus – che col suo 14% di pendenza chiude la prima settimana – e lo Stelvio, che per la prima volta prevede una scalata doppia: al solito versante di Bormio si aggiunge quello svizzero.
Infine i 29,3 km conclusivi dall'autodromo di Monza a Piazza Duomo a Milano, per una crono finale che, come non accade dal 2012, non sarà una semplice passerella ma una tappa vera e propria.

22 le squadre e 197 corridori al via, uno in meno del previsto. Quell'uno sarebbe stato Michele Scarponi: L'Astana, che l'aveva fatto capitano dopo il ko di Aru, ha deciso di non sostituirlo. E nemmeno Il Giro dimentica il suo gregario-campione: prima della partenza di domani ci saranno minuto di silenzio e sfilata della sua squadra. E il Mortirolo, sul quale lo scalatore marchigiano gettò le basi per la vittoria del Giro 2011, sarà ribattezzato “Salita Scarponi”, con tanto di punteggio doppio per il vincitore del GPM.

RM

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