Una buona domenica condita da 65.000 biglietti venduti salva il week end agli organizzatori, preoccupati dopo i primi due giorni. Il Gran Premio di San Marino non può non fare i conti con il difficile momento economico e i costi della Formula Uno, ma le presenze sul circuito nei tre giorni dedicati ai bolidi sono state circa 100.000. L’obiettivo è dunque centrato, la flessione (comunque attesa rispetto all’anno scorso) è lieve (circa 20.000 tagliandi in meno) soprattutto nei primi due giorni. I nuovi regolamenti infatti concentrano tutto sulla sola domenica e la gente investe quando il sacrificio conta qualcosa. La Repubblica di San Marino ha il suo Gran Premio e l’inverno scorso c’è stato più di un dubbio. La tradizione è salva: per la venticinquesima volta la Formula Uno ha fatto tappa a Imola, per la ventiquattresima la gara ha assunto la denominazione di Gran Premio di San Marino. Distillato di entusiasmo alla stato puro, dalle tribune è stato possibile assistere ad uno degli spettacoli motoristici più belli degli ultimi anni. Una rimonta romanzesca di Schumacher, quasi un lieto fine con il secondo posto, ma incertezza e battaglia fino all’ultima curva. Questa non è più Formula noia, e chi ha salvato il Gran Premio ha visto lontano più di quanto abbia fatto chi ha avallato costi così esagerati da costringere gli organizzatori a chiedere ai tifosi sacrifici così importanti per un biglietto.
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy