Il Luna Park per Jenson Button chiude all’ottavo giro con il primo Pit Stop. Michael l’imperatore, che in partenza aveva tenuto la seconda posizione, si fa un altro paio di giri e poi mette il suo destino nelle mani della squadra, che per il pilota migliore non può che essere la migliore. Una sosta lampo, Schumi riparte davanti e comincia l’assolo: solita, splendida passeggiata sotto il sole. Per un popolo con il cuore foderato di rosso, che non chiede altro che dominare, è un delirio. Per il patron della Bar barbuto e sorridente i motivi per star allegro ci sono eccome. Per non guastarsi il sangue sarà sufficiente accontentarsi di un sabato da leoni. Il secondo posto della rivelazione Button è meritato come gli applausi del pubblico, ferrarista fino al midollo, ma competente come da poche altre parti. Terzo Montoya, lontanissimo dai primi due. Il colombiano si becca 21 secondi, con questa Williams impossibile chiedere di più. Alonso e Trulli, rispettivamente al 4° e 5° posto anticipano un opaco Barrichello. Crisi nera in casa Mc Laren, mentre l’altra Bar di Sato finisce arrosto sotto il sole di Imola. Da segnalare la bella rimonta di Fisichella costretto per colpe non sue a sgomitare dove le telecamere non arrivano quasi mai. Finirà al nono posto. Applausi anche per lui un modo come un altro per non parlare solo di Schumacher. Finisce con la marea rossa che invade la pista: quasi un pellegrinaggio sotto il palco del divino Ecclestone a chiedere che non sia l’ultima volta. E la Repubblica di San Marino farà di tutto per impedirlo.
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