La strada sale e Fabio Aru spacca il Tour. Il primo arrivo in quota è breve ma durissimo e il sardo trionfa in solitaria per distacco come fece Nibali nel 2015. Parte a 2 chilometri dall'arrivo e con pochi colpi di pedale fa il vuoto. Si muove Froome, si porta dietro i migliori. Faticano Contador e Quintana e restano in quattro: con Froome, Porte, Bardet e Daniel Martin. L'uomo dell'Astana è imprendibile. E vince da campione rifilando 16 secondi a Daniel Martin e 20 a Froome, che è la nuova maglia gialla. In classifica Generale Aru è terzo a 14 secondi. Impressionanti i dati del vincitore di tappa negli ultimi 5 km. Il suo tempo di scalata è stato di 13 minuti e 18 a una velocità di oltre 22 all'ora. E' in corsa per il sogno giallo perchè non basta la prima tappa di montagna per capire chi vincerà il Tour, ma è sufficiente per capire chi non lo vincerà. Il primo a saltare è Thibaut Pinot. Non era qui per fare classifica, si sapeva. Quindi Mollema, anche lui tra i protagonisti del Giro d'Italia. Lo spettacolo arriva il giorno dopo le polemiche e la presunta gomitata di Sagan a Cavendish che è costata al Campione del Mondo l'espulsione dalla Grande Boucle. Il ricorso dell'iridato che aveva definito l'accaduto "uno spiacevole incidente del tutto involontario che può succedere durante una volata" è stato respinto e dunque il suo Tour de France finito.
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